Imparare a Dire “No!” (sul lavoro)
Una risorsa inaspettata per il tuo percorso professionale
Dire no può essere davvero una risorsa per il tuo percorso professionale e lavorativo. Perchè più ottieni successo, più ti viene chiesto di fare, e più hai bisogno di dire no. Imparare a farlo è utile per liberarti da responsabilità che diventano rapidamente insostenibili.
Se ti sovraccarichi di extra, per scelta o per dovere, accettando incarichi sempre nuovi e impegnativi, nella peggiore delle ipotesi potresti non adempiere perfettamente alla tua mansione, conseguenza che potrebbe provocarti un alto livello di stress e una possibile cattiva reputazione, come ad esempio essere considerato poco affidabile e non in grado di mantenere l’impegno preso.
Da quando ho iniziato la mia ultima collaborazione, diversi anni fa, ho ammesso solo occasionalmente di essere troppo occupata per accettare nuovi progetti. Tuttavia le mie giornate sono un susseguirsi di tweet inviati dal bus, riunioni presso sedi diverse, responsabilità operative e amministrative.
Troppe aziende, anche pubbliche, si aspettano oggi che i propri dipendenti facciano di più e più in fretta, complici anche le nuove tecnologie. Posto di fronte alla fatidica domanda Sei disposto a ..? tu come rispondi? Tieni presente che non mi riferisco solo a giovani stagisti o a semplici lavoratori alle prime armi, ma anche e soprattutto a professionisti con una carriera ben avviata.
Accettare un incarico extra in condizioni non ottimali può essere controproducente, perché rischi di fornire ai tuoi interlocutori, responsabili o colleghi, un lascia-passare per chiedere sempre di più, senza limiti.
Nella maggior parte dei casi si dice di sì per non deludere le aspettative dei superiori e sperare un giorno di essere premiati.
Secondo la mia esperienza, si comincia accettando qualsiasi compito, indistintamente, per riuscire a ritagliare il proprio spazio all’interno dell’azienda o del mercato, per rendere la propria presenza indispensabile e strappare contratti migliori, finendo con l’essere perennemente in affanno.
La cosa migliore da fare, invece, è imparare subito a dire no.
Secondo l’autrice di My Answer is No… If That’s Okay With You, Nanette Gartrell
- Prima di dire no è sempre bene precisare quali sono le tue attuali responsabilità e chiedere al tuo interlocutore, magari un superiore, di aiutarti a stabilire delle priorità: comunica che non vuoi semplicemente declinare il progetto, ma che stai cercando di essere realista.
- Mentre dici no, cerca di aiutare il richiedente a risolvere il suo problema, se possibile offrendogli un’alternativa. Considera che altri professionisti, oppure colleghi, potrebbero beneficiare della medesima opportunità. Verifica la loro disponibilità e suggerisci il loro contatto a chi ha effettuato la richiesta.
- Non avere paura di tracciare i confini tra la tua vita professionale e quella personale, soprattutto se lavori in un ambiente in cui è facile socializzare. Se l’impegno è oltre l’orario lavorativo, criticare chi sceglie la famiglia e gli affetti risulta senz’altro più difficile.
- Ricorda che i messaggi di posta elettronica possono essere fraintesi: la volontà che si esprime attraverso il tono di voce non può essere letta in una e-mail! Se devi rifiutare un incarico, meglio farlo di persona o al telefono.
- Prima di impegnarti in un nuovo progetto, prenditi il tempo necessario per pensare, e prima di dire no, prendi semplicemente in considerazione le conseguenze.
Quello che ti ho proposto è il mio punto di vista, integrato e supportato dai post di Marialuisa Silvestro per DireDonna e di Helen Coster per Forbes che ha citato Susan Newman – The Book of No, Nanette Gartrell – My Answer is No… If That’s Okay With You e Michael Roberto – Why Great Leaders Don’t Take Yes for an Answer.
Immagine: marekuliasz via Shutterstock
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