Cinque spunti di personal branding dalla Guida Intergalattica per Giovani Illustratori (aggiornato)
Alessandro Gottardo, aka Shout, è uno degli illustratori italiani più conosciuti all’estero. Intervistato nel 2011 da Ethel Margutti, co-fondatrice e caporedattrice del magazine online FrizziFrizzi, ha realizzato un manuale di spunti utili per tutti gli illustratori che vogliono vivere facendo questo mestiere.
In questo post ho evidenziato 5 spunti di personal branding per chi opera nell’ambito delle arti visive. Le mie considerazioni sono più in basso.
1. Il 50% di questo mestiere è essere imprenditori di se stessi.
Aiuta pensare al proprio portfolio come a un campionario di oggetti che dovete vendere. Per cui rispondetevi sempre alle seguenti domande:
A chi posso vendere questa immagine? Chi potrebbe essere interessato a usarla? Come faccio a raggiungere il cliente?
L’imprenditoria è un’attività economica organizzata in forma di impresa e diretta alla produzione o commercializzazione di beni o servizi. Il personal branding è quell’attività con cui prima si prende coscienza e poi si struttura la propria marca personale.
Parecchi disegnatori compensano con le idee quello che manca loro in termini di tecnica. I creativi sono spesso freelance e quindi imprenditori di sé stessi: qualsiasi parola pronunciata o scritta, qualsiasi azione reale o virtuale, può diventare parte del tuo personal branding.
2. Pensare a se stessi come artisti potrebbe essere un grosso ostacolo.
Se l’art director mette bocca sull’immagine che avete realizzato vi sentirete mortificati, se l’immagine che avete realizzato verrà rifiutata vi sentirete frustrati, ma la verità è solo una, l’art director è un professionista che ha una grana e gli serve qualcuno che gliela possa risolvere, potreste essere voi, cercate di capire come.
Non pensate a esprimere voi stessi attraverso quell’immagine, siate pratici.
Siete pagati per quello che fate, offrite un servizio, la concorrenza è alta, se deluderete il vostro committente non vi richiamerà più, per cui abbiate pazienza, allenatevi in Italia prima che all’estero.
Da noi non distinguono un’immagine buona da una cattiva, fallire non vi recherà alcun danno, all’estero sì.
Gli art directors americani sono una comunità a stretto contatto con il mondo dell’illustrazione e della fotografia, sanno tutto di tutti e parlano tra loro.
Artista è chi esercita una delle belle arti. Se ti consideri un’artista soffrirai terribilmente nel separarti dai lavori che fai. In alternativa, puoi selezionare pochi clienti e la tipologia degli incarichi, focalizzandoti sulla produzione di beni e servizi.
3. Trovare un’agenzia che vi rappresenti potrebbe essere una soluzione, soprattutto all’inizio.
Negli USA ce ne sono un centinaio. Vi faranno fare le ossa, vi tuteleranno da ogni incidente.
Ricordate però che:
un agente prende dal 25% al 30% del budget sulla commessa
Ricordate inoltre che un agente rappresenta voi e altri 30 illustratori (di media), non è affatto detto che vi procuri il lavoro di cui avete bisogno, non hanno alcun obbligo in questo senso ma voi avete l’obbligo di lasciare loro l’esclusiva sul vostro lavoro. Vale a dire che non potrete accettare né cercare commissioni al di fuori dell’agenzia.
Condivido. Nonostante sia solo una componente della promozione dell’offerta aziendale, la pubblicità costituisce la parte più appariscente dell’attività di marketing. Potresti decidere ad esempio di collaborare con iStock by Getty Images. Le percentuali saranno irrisorie, la visibilità stellare.
4. Se ce la fate da soli è meglio.
L’art director vi ricorderà più facilmente in quanto vi presenterete direttamente e non tramite interposta persona. Inoltre non dovrete sgomitare con altri 29 illustratori rappresentati dal medesimo agente. Se riuscite ad ottenere di essere rappresentati da un agente senza l’obbligo di esclusiva sarebbe l’ideale (molto difficile comunque che l’agente accetti).
Sfruttare correttamente la tua presenza sui social, avere un blog o di un sito web proprietari, entrare a far parte di una community ben focalizzata, possono fare la differenza tra te e i tuoi competitor.
5. Clienti, come trovarli
Questa è una cosa che dovrete scoprire da soli, usare google, sapere come si chiamano i direttori creativi, gli art directors è un inizio per crearsi una potenziale lista clienti.
Molte delle loro email non sono criptate e si trovano facilmente spulciando nel web.
In Europa è più difficile.
Sapersi gestire, procacciarsi il cliente è indispensabile per avere continuità, capire come fare è un passo fondamentale che fa parte di questo mestiere e di ogni libera professione.
Trovo ancora giovani disegnatori che solcano le fiere con il solo portfolio, senza nemmeno un biglietto da visita. O che inviano mezzo posta i propri lavori, esclusivamente su supporti tradizionali. Ora, non penso siano scelte sbagliate in assoluto, ma credo che internet rappresenti un metodo rapido e proficuo per raggiungere i propri clienti potenziali.
Poi un giorno se tutto andrà bene e troverete il vostro posto al sole saranno loro a cercare voi.
Mentre aspetti che succeda, continua a lavorare sulla tua marca personale 😉
Guida intergalattica per giovani illustratori
L’articolo completo è disponibile sul sito web di Frizzi Frizzi
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