Arte e comunicazione aziendale: lo strano rapporto
Un guest post di Vincenzo Abate
Keliweb Srl è una società che si occupa di servizi web, registrazione domini e hosting per siti. Vincenzo Abate, copywriter e SMM, scrive per il blog dell’azienda, che raccoglie notizie, tutorial e informazioni dal mondo degli hosting, dei motori di ricerca e della tecnologia.
Quello che stai per leggere è il guest post che ha preparato per noi, nel quale parla dello strano rapporto che può intercorrere tra l’arte e la comunicazione aziendale. Buona lettura 😉
Arte e comunicazione aziendale, lo strano rapporto
Come può esserci un legame tra due ambiti così distanti come la cultura e il marketing? Davvero possiamo pensare che l’una possa influenzare l’altra?
Viviamo in una società che si muove sempre di più verso l’asserragliamento in compartimenti a tenuta stagna. Se una persona fa parte di un determinato contesto, guai a pensare che essa possa attingere conoscenza da qualche altra parte.
Si tratta di un modo di pensare (e di agire) che ci rende orbi dinnanzi alle infinite possibilità che i nuovi strumenti digitali in realtà ci forniscono.
La sapienza per una comunicazione efficace
Uno degli errori che riscontro maggiormente nell’ambito della comunicazione, in particolar modo aziendale, è che non vi sia nulla sotto. Mi spiego meglio: gran parte dei marketer agiscono “secondo protocollo”, seguono le regole che hanno imparato nel corso degli studi in Scienze della comunicazione e non fanno un passo al di fuori di tali confini.
A parer mio si tratta di una visione limitata per quelle che sono le incredibili potenzialità che abbiamo a disposizione. Il web ci offre la possibilità di avere tutte le informazioni che vogliamo nel giro di pochi secondi, per questo ogni mancanza in tal senso sarà solo per mera pigrizia mentale.
Abbiamo un passato alle spalle, secoli di storia e di rappresentazioni (partorite dalla mente umana) che possono darci molto più di quel che pensiamo. Anche la comunicazione, per quanto apparentemente così distante, viene influenzata dal linguaggio e da tutte quelle forme espressive che a un primo sguardo sembrano così lontane.
Il fascino sempiterno dell’arte
L’arte è espressione di quanto di più nobile e alto vi sia nell’animo umano, rappresentazione di un talento che trascende la realtà materiale per assurgere a dimensioni ignote. Per quanto possa apparire come un paradosso logico, è mia convinzione che il mondo dell’arte sia in grado di aiutarci anche nel lavoro di marketing digitale.
Nonostante dai più venga vista come un qualcosa di “inutile” (persone a cui consiglierei una lettura de Il limite dell’utile di Bataille), l’arte rappresenta quell’insieme di conoscenze e di gusto estetico che raccontano tantissimo della natura umana.
Aristotele sostenne che la filosofia, proprio per il suo essere inutile (ovvero non legata al concetto di utilità fattuale), era in realtà la più alta delle discipline. Allo stesso modo io penso che l’arte visiva (quel che io intendo riguarda soprattutto pittura e disegno) sia nel suo essere “aristotelicamente inutile” la propria grandezza, diventando così molto più utile (nell’accezione moderna) rispetto a molte altre cose.
Una sindrome di Stendhal dal tono benevolo
Hai mai sentito parlare de “la sindrome di Stendhal”, quella strana afflizione provata dal grande scrittore francese nelle vicinanze di un’opera d’arte? Si tratta di un disturbo che, spogliato del suo aspetto negativo, rappresenta un po’ il sogno di ogni marketer che si rispetti.
Tutto noi operatori del settore speriamo di creare una strategia di marketing con contenuti così originali dal punto di vista creativo da catturare l’attenzione dell’utente, assorbendolo completamente alla maniera di Stendhal.
Giunti a tal punto occorre quindi porsi una domanda, che è la seguente: è possibile poter pensare di creare una comunicazione visiva in grado di possedere del tutto l’anima (e l’interesse) di un individuo? Per quella che è la mia esperienza, dico che… sì, è possibile a patto che venga sviluppato un preciso piano d’azione.
Come la cultura può influenzare la comunicazione aziendale
Detto che la cultura è la base su cui si poggia ogni attività umana (anche se molti non lo sanno), bisogna cercare di comprendere come essa può dare una mano al lavoro dei marketer. La comunicazione vive di relazioni con le persone, di legami, di interessi che si scambiano e di un flusso di emozioni che viaggiano.
Quello tra cultura e marketing è un rapporto paritario, del resto anche gli artisti hanno compreso l’importanza dei diversi canali. Si parla infatti di Social Art, una sorta di cementificazione di questa dicotomia che, al di là delle apparenze, abbatte ogni barriera.
Per quanto possa apparire superfluo dirlo, è chiaro che avere della capacità di esposizione migliore di altri può aiutarti moltissimo nello sviluppo di tali relazioni. A tal proposito, non può esserci migliore maestra della letteratura. Un copywriter che legge molto ha la capacità di giocare con le parole e di costruire linguaggi utili per i propri scopi.
Gli utenti che navigano sul web vengono bombardati costantemente da un gran numero di informazioni, contenuti, articoli e chi più ne più ne metta. Per emergere da questo mare magnum, è necessario che i contenuti vengano sviluppati in un modo diverso. La cultura e l’arte possono ispirarti a dare il meglio molto più di qualsiasi manuale tecnico.
Il lato visivo come base per l’engagement
Con il passare dei mesi, e con l’evoluzione degli strumenti e delle piattaforme, il contenuto testuale sta cominciando a cedere il passo alla parte visiva. Non si spiegherebbe altrimenti la grande crescita di una realtà come Instagram che, da piccola applicazione per appassionati di foto, è diventata uno strumento importantissimo per fare marketing sui social.
Attraverso l’attività di Visual Marketing siamo in grado di catturare l’attenzione di persone che vanno sempre più di fretta, sempre più distratte dalla valanga di impegni che si hanno nel quotidiano. L’immagine è l’elemento in grado di catalizzare lo sguardo dell’utente e di spingerlo a compiere un’azione.
Avere nel proprio team un web designer in grado di fare la differenza è necessario, ma per farla sul serio egli non dovrà essere solo un tecnico ma dovrà avere un gusto mutuato da una grande passione artistica. Le arti visive. Come la pittura o la fotografia, ci insegnano tanto: il gusto per la bellezza, le proporzioni, ci suggeriscono uno stile, ci forniscono quel quid in più in grado di arricchire la nostra comunicazione.
Per concludere
Un professionista della comunicazione deve studiare tanto per arrivare a un buon livello (ne approfitto per consigliarti i 10 migliori libri per Copywriter), su questo non ci piove.
Quello che però voglio consigliarti è di non chiuderti alla mera esecuzione materiale, spalanca le porte alla tua creatività. Dalle sfogo, falla emergere.
Lo studio dell’arte e dei vari linguaggi possono darti molto di più, in termini di ispirazione, rispetto a migliaia di articoli di approfondimento che parlano della stessa cosa. Diventa un professionista riconoscibile in grado di sviluppare strategie di Web Marketing originali ed efficaci.
Immagine: Diego Schtutman via Shutterstock
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