Il tuo blog non è solo un blog, ma un vero e proprio business

Nell’infografica The Complete A to Z Guide to Personal Branding creata da Feldman Creative e Placester, la lettera B sta per Blog e si legge:

An insightful website is the engine of your personal brand. Your blog is its fuel. You need a start a blog, and once you do, there’s no stopping.

Un sito web è il motore del tuo Personal Brand. Il tuo blog è il suo carburante. Devi iniziare e, una volta fatto, non puoi fermarti.

Il mio primo post su Tumblr è datato 16 febbraio 2010. È ancora online ma, oggettivamente, era terribile. Quel post era dedicato alla V Conferenza Nazionale dei Musei d’Italia e al II Forum di Museografia e Museotecnica.

Contava 301 parole, non conteneva immagini, nessun collegamento attivo e non forniva molto valore perché non insegnava nulla, limitandosi a riportare informazioni scritte da altri. Ma sai una cosa?

Nel 2010 quel post, per me, rappresentava comunque qualcosa di buono.

Considera che il primo sito web è stato pubblicato nel 1991 da Tim Berners-Lee, l’ideatore del World Wide Web e oggi, dopo 28 anni, la rete conta circa 1,68 miliardi siti internet. La popolazione mondiale è costituita da 7,442 miliardi di persone (di cui 1,388 miliardi solo in Cina) e il 66% (ovvero 4,911 miliardi) possiede uno smartphone. Più di 4 miliardi hanno accesso a internet.

Altre informazioni interessanti: ogni secondo nel mondo vengono pubblicati più di 8.000 tweet, fatte oltre 70.000 ricerche con Google e spediti più di 3 milioni di messaggi di posta elettronica. I dati sono di Internet Live Stats.

In altre parole, il mio primo post su Tumblr era comunque buono, perché creare qualcosa è sempre meglio di niente. Le persone erano semplicemente felici di trovare qualche informazione sui musei, anche se non era eccezionale.

Nel corso degli anni, il mio blog è cambiato. Quello che era nel 2010, non è quello che è oggi. Che tipo di blog era allora? Un blog usato semplicemente per essere un blog.

Il blog era un posto dove condividere le proprie esperienze personali con il mondo. Dalle foto dei luoghi che visitavi a quelle del cibo che avevi mangiato, fino alle informazioni personali sulla tua vita quotidiana. Una sorta di diario digitale.

Nei primi anni 2000 i social network non erano affatto popolari. Facebook è stato lanciato nel 2004, ma non era quello che è oggi. E nel tempo servizi come MySpace si sono concentrati molto sulla musica.

Con l’evolversi dei social network, le persone hanno capito che era più facile condividere storie personali su Facebook e su Instagram piuttosto che scrivere un intero post sul blog.

Solo in Italia, 19 milioni di persone condividono ogni giorno ciò che fanno nella propria vita su Instagram. Tutto quello che devi fare è parlare (o guardare) nel tuo telefono per pochi secondi. È davvero molto semplice. Ed è per questo che molti usano i social network quotidianamente piuttosto che aprire un blog.

Se vuoi tenere aggiornati i tuoi amici su quello che stai facendo è più facile caricare qualche foto su Facebook o scrivere un post sul blog? Certo, è più facile caricare qualche scatto su Facebook. È per questo che Facebook è così popolare.

Ma perché le persone continuano ad aprire e scrivere diari digitali?

Nel 2017 si contavano oltre 400 milioni di blog nel mondo. Il motivo principale per cui i blog hanno mantenuto una certa popolarità è che tu stesso sei un utente finale dei contenuti che i blog pubblicano.

Negli Stati Uniti, il 42,23% delle persone dai 18 ai 49 anni ha letto almeno un blog.

Con l’aumento del numero di siti online, la SEO è diventata più competitiva. Più realtà competono per l’attenzione di un utente finale.

Le ragioni per cui potresti decidere di aprire un blog sono molte. Ecco le principali, redatte dai blogger più esperti:

  • Sei tu che controlli il tuo destino: i social network limitano drasticamente il numero di amici che vedono effettivamente i tuoi contenuti. Con un blog hai maggiore controllo sul tuo destino. Puoi raccogliere e-mail per riportare i tuoi lettori al sito, puoi creare un elenco di iscritti alla newsletter, puoi posizionare i tuoi contenuti su Google. Nel complesso, è semplicemente più facile ottenere un flusso di traffico costante a partire da un blog rispetto a un profilo social perché non ti stai affidando a una fonte di traffico esterna.
  • Gli annunci a pagamento sono costosi: Google ha superato i 110 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie solo nel 2017. Con il costo degli annunci in continuo aumento, per promuovere il tuo business devi considerare anche altre fonti di traffico. Un blog è la risposta più ovvia dal momento che Google ama classificare i contenuti basati sul testo. Basta guardare i dati di Wikipedia, con 17.252.786 visualizzazioni totali di pagina e una media giornaliera di 556.541 visite.
  • Il marketing si è spostato sul modello omnichannel: oggi sul web sono presenti 1.675.536.930+ siti Web. Nel 2005 quel numero era solo 64.780.617. Una crescita a dir poco esponenziale. Questo significa che tu, come azienda, hai più concorrenza online, che offre ai consumatori maggiori possibilità di scelta. Perché qualcuno dovrebbe sceglierti in questa competizione? Bene, in questo la Brand Strategy gioca un ruolo enorme e un blog può segnare un punto in più a tuo favore.

Non sto cercando di convincerti ad aprire un blog. Credo semplicemente che la maggior parte delle aziende dovrebbe averne uno. Se sei un Brand e non ce l’hai ancora, ecco tre passaggi per ottenere buoni risultati:

  1. Concentrati sulla creazione costante di contenuti fantastici. Non si tratta di scrivere uno o due post fantastici. Dovrai essere sempre fantastico. Il mercato è così competitivo che non puoi accontentarti di scrivere post di 301 parole come facevo io nel 2010. Certo, se la tua è una nuova nicchia di mercato senza concorrenza (cosa piuttosto rara), potrebbero anche bastare post di 301 parole, ma è probabile che la competizione aumenti. Se proprio non hai tempo per scrivere, valuta di coinvolgere un’agenzia di comunicazione o uno scrittore freelance che ti supporti.
  2. Promuovi i tuoi post. Dopo aver creato i tuoi contenuti, dovrai promuoverli. La promozione non sempre è facile, sia che si tratti di SEO o di advertising. A seconda della maturità del tuo business potresti decidere di investire in formazione personale oppure di appoggiarti a una rete di professionisti di web marketing.
  3. Focalizzati sulla monetizzazione solo dopo i precedenti punti. La maggior parte degli autori che hanno investito tempo e risorse nella creazione di buoni post e nella promozione dei contenuti si trova a dover affrontare a questo punto un grosso problema. Il traffico aumenta ma i ritorni rimangono sostanzialmente invariate. Solo perché hai più visitatori, non significa necessariamente che le tue entrate aumentino. È arrivato il momento di strutturare una buona landing page, l’elemento cardine di qualsiasi attività di web marketing, che permette di trasformare gli utenti del blog in clienti. Anche in questo caso, segui la guida di un professionista esperto o di un’agenzia.

E poi un blog non è solo un blog. Come scrive Neil Patel, è un business.

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Immagine: Pressmaster via Shutterstock

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